CHI SONO

Dico sempre: “Ogni lezione che faccio per un cliente mi insegna qualcosa in più”
Da che ho memoria mi sono sempre avvicinato al mondo animale e alla natura. Da bambino mi “limitavo” ad osservare ciò che vedevo, la mia curiosità veniva rapita dagli animaletti che mi circondavano. Vivendo nelle campagne bolognesi, osservavo rospi; lucertole; bisce e tanti altri, poi quando a sei anni sono entrato a far parte del Movimento scoutistico, ho avuto la possibilità di vedere animali e ambienti ancora più lontani dall’uomo. A quattordici anni i primi approcci verso i cani di amici e conoscenti che si affidavano a me per tenere compagnia ai loro animali. Crescendo è stato sempre più chiaro che ogni cane, come ogni proprietario, è a sé. Ho potuto vedere, fin da subito, le implicazioni emotive del rapporto con il cane. Trasferitomi a Milano capii che avrei voluto lavorare professionalmente in questo campo, quindi scelsi la scuola di formazione per educatori cinofili di Aldo La Spina e l’ A.P.N.E.C. come associazione professionale, subito dopo con la SIUA divenni referee in zooantropologia didattica, da allora ho continuato a studiare e ad aggiornarmi con colleghi e professionisti anche di rilevanza mondiale, come per esempio: Turid Rugaas; Roger Abrantes; James Crosby; Barbara Gallicchio; Roberto Marchesini; Paolo Villani; Cinzia Stefanini; Ivano Vitalini. E dico sempre: “Ogni lezione che faccio per un cliente mi insegna qualcosa in più”.
Chi Sono - Abbaudire - can che abbaia ha qualcosa da dire

Perchè lo faccio

Quando una famiglia mi contatta spesso si trova in una situazione difficile. Una persona che decide di adottare un cane ha normalmente le più belle intenzioni e, troppo spesso, poche nozioni, o ancora peggio, informazioni sbagliate. Questo porta la relazione ad incrinarsi anche notevolmente. Quando concludo un piano educativo lascio la famiglia con una situazione gestibile, nuova, con un clima decisamente positivo, a volte sfidante, ma energico. I musi e le fronti imbronciate si trasformano in espressioni, dapprima stupite, poi incredule e infine sorridenti. Saper di aver contribuito a questa nuova prospettiva è per me molto appagante … è per questo che lo faccio.